• Dottoressa Elena Pellizzari

    Psicologa Psicoterapeuta

     

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  • Difficoltà individuali

  • Gestione emotiva e dello stress

    Le emozioni sono un po’ la nostra bussola di riferimento, esse ci guidano per valutare le situazioni, prendere decisioni, organizzare le nostre scelte e i nostri comportamenti. Ciò che pensiamo è prima di tutto rilevante sulla base dell’effetto emotivo che esercita su di noi e sulla nostra esistenza. Sensazioni fisiche (fastidi, dolori, tensioni muscolari croniche, sintomi ecc.), pensieri ed emozioni (troppo spesso non riconosciute) sono strettamente legate.

    Tutte le emozioni che l’individuo sente e percepisce sono importanti e hanno una loro funzione adattiva. La sensazione che tutti noi abbiamo è che siano emozioni incontrollabili e improvvise, legate agli eventi che ci accadono, spesso non riusciamo nemmeno ad identificarle dando loro un nome, non ne comprendiamo la causa scatenante, sappiamo che stiamo gestendo qualcosa in un modo che ci porta delle conseguenze (troppo lavoro, troppi impegni, troppi doveri ecc.), ma riteniamo al tempo stesso di non poter fare diversamente.

    La possibilità di imparare a conoscere prima di tutto e poi gestire le proprie emozioni, la possibilità di raggiungere quindi un certo benessere emotivo, parte dalla presa di coscienza dei nostri limiti, di quello che è l’”ideale” della nostra immagine e quello che è il “reale”, cominciando un percorso che ci porti a scoprire che cosa a livello profondo, ci spinge a stressarci tanto e trovando gli strumenti per un nuovo modo di fronteggiare questi bisogni.

     

    Difficoltà relazionali e autostima

    Spesso ci capita di non essere soddisfatti delle proprie relazioni. Non capiamo perché ci ritroviamo troppo spesso a vivere situazioni simili con gli altri, qual è la nostra parte in tutto questo ripetersi? Ci accorgiamo di avere troppe volte atteggiamenti passivi di fronte alle modalità degli altri, che ci portano a vivere frustrati nelle relazioni o ci rendiamo conto di essere troppo aggressivi nei confronti delle altre persone portandole a tenere sempre le distanze in qualche modo e attivando a volte in noi dei sensi di colpa.

    Il giusto equilibrio si chiama “assertività”.

    Per assertività si intende “uno stile relazionale e comunicativo e un’abilità sociale che consistono sia in un modo di agire in cui il rispetto dei propri desideri e bisogni rivesta un ruolo di primo piano, sia in un modo di pensare che rispetti i diritti e l’uguaglianza delle persone” (Baggio et al., 1998). Apprendere uno stile relazionale assertivo permette alla persona di diventare più socievole, sicuro di sé e aperto al confronto.

    Disturbi d’ansia e attacchi di panico

    L’ansia è una emozione , è una spiacevole sensazione di pericolo che non ha una causa definita. Essa costringe l’individuo ad attivarsi, pensare e reagire.

    Differisce dalla paura, perché in quest’ultima l’oggetto temuto è reale, mentre le caratteristiche tipiche dell’ansia sono l’indefinitezza della minaccia, l’idea di un pericolo nascosto, percepito, ma non reale e una sensazione di inquietudine a vari livelli.

    I disturbi d’ansia sono classificati in diverse tipologie, ma indipendentemente dal tipo di ansia, per poterla affrontare è fondamentale intervenire sul significato che sottostà al disturbo, imparando anche a gestire (attraverso varie tecniche) i sintomi.

    Disturbi depressivi

    La depressione è un disturbo psicologico molto diffuso che colpisce in diversa misure milioni di persone. Ci sono diverse classificazioni del disturbo depressivo. La depressione porta la persona a subire un abbassamento del tono dell’umore, a provare un senso di tristezza e malessere, una manca d’energia, stanchezza accompagnate da pensieri negativi intrusivi, fatica a prospettarsi nel futuro, alterazioni nel sonno e nell’alimentazione. La depressione può manifestarsi con diversi gradi di gravità.

    Ci sono degli elementi di base che spiegano la depressione e che creano dei circoli viziosi da cui sembra impossibile uscire. L’obiettivo della terapia prevede di affrontare queste dinamiche disfunzionali per superare i conflitti alla base e conoscere i sentimenti che accompagnano l’insorgere dei sintomi.

     

    Disturbi di personalità

    I Disturbi di Personalità costituiscono una modalità, relativamente inflessibile, di percepire, reagire e relazionarsi alle altre persone e agli eventi; tali modalità riducono di molto le possibilità del soggetto di avere rapporti sociali soddisfacenti ed efficaci.

    La maggior parte delle persone con disturbi di personalità non si accorge della propria patologia, ma risulta insoddisfatta e sofferente rispetto alla propria esistenza e presenta numerosi problemi interpersonali sul lavoro o nelle situazioni sociali o lo risultano familiari e amici, che esortano la persona a prendersi cura di sé rivolgendosi a qualcuno.

    Momenti di cambiamento e crisi

    La vita ci presenta di continuo momenti di crescita e possibilità (che spesso non si vivono come tali) di cambiamento, che ci mettono a dura prova, perché non siamo pronti, non lo accettiamo, non lo vogliamo, pensiamo che mutare delle abitudini corrisponda a mandare in frantumi la nostra stabilità. Un cambio di lavoro, una separazione, ma anche un trasloco, un matrimonio, eventi tanto desiderati magari, possono minare la nostra sicurezza e le nostre convinzioni. Riuscendo a vivere il cambiamento in modo positivo, elaborando le emozioni che lo contrastano, si può riuscire non solo ad accettarlo, ma anche a viverlo consapevolmente e ad apprezzarlo.

    Lutto e perdita

     

    Quando si parla di lutto, non ci si riferisce solo ed unicamente alla situazione in cui si perde una persona cara, ma piuttosto a tutti quegli eventi che ci rimandano ad una separazione, ad un cambiamento ad una perdita (perdita del lavoro, aborti, divorzi e separazioni, pensionamento ecc.). questi momenti possono essere vissuti in modo così devastante e traumatico, da rimanere bloccati a livello di ricordi, solo sugli aspetti negativi. È fondamentale rielaborare la perdita di una persona cara, trasformando l’attaccamento e il rapporto con quest’ultima in una rappresentazione interiore dinamica e non in un rapporto di perdita e chiusura.

    Un intervento terapeutico, in modo particolare con EMDR può dare sollievo agli aspetti più traumatici della perdita.Inizio modulo